Qualcuno parla di 600 milioni, qualcun altro arriva ad 800 milioni di utenti. In ogni caso, i numeri di Instagram, creatura social della galassia Facebook, sono impressionanti:
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14 milioni gli utenti attivi in Italia;
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4,2 miliardi di “like” inseriti ogni giorno nel mondo;
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95 milioni le foto inserite ogni giorno nel mondo;
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24 minuti di collegamento medio giornaliero.
È la tecnologia, bellezza!!
La nuova frontiera di Instagram, tuttavia, è la pubblicazione a pagamento. La piattaforma social, infatti, offre un corrispettivo in denaro agli utenti che volessero postare foto o video con una inserzione pubblicitaria. È ovvio che questa possibilità sia offerta solo agli utenti con un certo numero di followers (100.000 per l’esattezza) e che il corrispettivo cresce con il crescere dei followers.
La leggerezza con la quale molti giovani hanno aderito all’iniziativa ci obbliga a ricordare che le foto postate attraverso questa iniziativa costituiscono dati personali che, tuttavia, hanno una protezione meno stringente perché:
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sono trattate in forza di un contratto che, certamente, ne definisce la possibilità di trattamento a favore di Instagram;
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sono rese “manifestamente pubbliche” dall’interessato e, quindi, trattabili senza possibilità di revoca del consenso da parte dello stesso, ferma restando la possibilità di esercitare i propri diritti (p.e. il diritto all’oblìo).
Uno scatto a pagamento, ma senza scattare troppo spesso!