La fatica di vendere

Torniamo a parlare di Facebook e delle sue buone intenzioni. Il 2018, per l’azienda di Menlo Park, si arricchisce di un altro proposito: cambiare l’algoritmo del News Feed ovvero delle notizie “non richieste” che l’utente riceve quando si collega al social network. In questa sezione di Facebook sono state pubblicate, fino ad oggi, notizie e indicazioni pubblicitarie che, secondo l’algoritmo finora in uso, potevano essere di interesse per l’utente. Da quest’anno si cambia: più spazio a post e like di amici e parenti.

Mark Zuckerberg, per avviare una svolta del genere, deve aver letto i risultati di una ricerca pubblicata sul numero di aprile della versione italiana dell’Harvard Business Review dal titolo Qual è il valore di un LIKE.

Questa ricerca ha dimostrato che:

  • l’invito di un’azienda ad esprimere un like su uno spot pubblicitario non cambia l’abitudine d’acquisto; per dimostrarlo, sono stati distribuiti buoni sconto, di una certa azienda, a due gruppi di persone; il primo gruppo è stato invitato ad esprimere un like su Facebook per quell’azienda, mentre il secondo gruppo non ha ricevuto lo stesso invito; i due gruppi si sono comportati allo stesso modo durante l’acquisto;

  • molto più efficaci per orientare l’acquisto risultano, invece, i like formulati dagli amici su determinata una marca (una nuova versione del vecchio passaparola); l’algoritmo di Facebook che verrà dismesso, viceversa, favoriva la pubblicità più esplicita e proveniente direttamente dal brand a scapito del parere di amici e parenti.

La scelta di Facebook, in definitiva, sembra voler alleggerire la fatica di vendere.

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