Non tutti amano la Formula 1: alcuni la trovano noiosa, altri la considerano lontana dallo spirito agonistico. Certamente, però le auto da corsa costituiscono un laboratorio per soluzioni avvenieristiche che sono state, progressivamente, utilizzate sulle auto commerciali.
E sarà così anche nel prossimo campionato delle auto più veloci al mondo. Infatti, a partire dal prossimo Gran Premio d’Australia, i piloti indosseranno guanti speciali che contengono un apposito microchip per misurare e trasmettere i loro parametri vitali: battito del polso, concentrazione di ossigeno nel sangue, intensità del movimento, ecc. I dati saranno trasmessi tramite bluetooth, nel raggio di 500 metri, e potranno essere molto utili durante i primi soccorsi in caso di incidente.
La novità non tarderà ad arrivare nei nostri negozi a patto che le ambulanze del Sistema Sanitario siano dotate dello specifico software per intercettare ed interpretare i dati provenienti dai guanti.
La disciplina normativa contenuta nel GDPR non costituisce un ostacolo perché è vero che i dati trasmessi rientrano nelle categorie particolari di dati personali essendo, pur sempre, dati che riguardano la salute. Ma è altrettanto vero che l’art. 9 permette il trattamento di questi dati anche senza consenso purché sia “necessario per tutelare un interesse vitale dell’interessato o di un’altra persona fisica qualora l’interessato si trovi nell’incapacità fisica o giuridica di prestare il proprio consenso”.
Quando siamo al volante, guanto tecnologico anziché guanto di velluto.