La casa di vetro

La trasparenza della Pubblica Amministrazione è diventata, anche in Italia, un’esigenza sentita da tutti. Negli ultimi tre decenni, a partire dalla legge 241 del 1990, abbiamo fatto tanti progressi per rendere il cittadino più consapevole dell’azione amministrativa.

Più di recente, il decreto legislativo 33 del 2013, rivisto a varie riprese per allargarne il raggio d’azione, ha disciplinato gli obblighi di trasparenza della Pubblica Amministrazione anche individuando i dati che dovevano essere resi noti attraverso i rispettivi siti web.

I progressi nella normativa, spesso deliberati nel caldo del dibattito sociale, non sempre hanno tenuto conto dei diritti e delle libertà delle persone riconosciuti dall’ordinamento giuridico esistente.

Un canale per la revisione normativa in tal senso è stato aperto dall’ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, che ha segnalato al Governo ed al Parlamento, con l’atto n. 6 del 20 dicembre scorso, alcuni elementi migliorativi della normativa sulla trasparenza.

In particolare, ha suggerito:

  • di escludere i dirigenti dall’obbligo di pubblicazione sul sito web dei dati reddituali e patrimoniali del coniuge e dei parenti entro il secondo grado; questo per tutelare la privacy dei soggetti interessati e perché eccedente rispetto alla finalità di trasparenza; l’ANAC ritiene che tale obbligo possa rimanere valido solo per i dirigenti di vertice di ciascuna amministrazione;

  • di escludere i dirigenti delle Forze di Polizia dal medesimo obbligo perché tale pubblicità potrebbe creare condizionamenti negativi nelle attività di indagine che, di volta in volta, sono chiamati a svolgere.

Stiamo costruendo una casa di vetro, con le giuste riserve di privacy.

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.