La prova sul campo

Quando ci siamo occupati di braccialetto elettronico, il noto brevetto annunciato da Amazon, sapevamo che saremmo tornati sull’argomento.

Infatti, pochi giorni fa l’Associazione Italiana per la Direzione del Personale (AIDP) ha presentato alla stampa i risultati di un’indagine tesa a capire quali fossero le opinioni dei suoi associati sull’introduzione di questa tecnologia nelle aziende italiane.

Tre direttori del personale su quattro ritengono che l’introduzione del braccialetto possa essere d’aiuto per rendere più efficiente il lavoro in azienda. D’altra parte, il 60% di loro pensa che le attuali tutele normative debbano essere rafforzate per evitare che ci siano abusi in danno dei lavoratori.

In realtà, più della metà degli intervistati (esattamente il 56,88%) ritiene che il braccialetto non sia uno strumento intrinsecamente rischioso ma che dipende da come i dati che raccoglie sono trattati dal datore di lavoro. La conseguenza è che il 65% del campione ritiene che l’introduzione di una tale tecnologia possa portare con se più problemi che vantaggi all’azienda.

Quest’ultimo dato riflette la necessità di adeguamenti tecnologici ma anche organizzativi per tutelare i diritti e le libertà dei dipendenti. E, quando si parla di adeguamenti, si prospettano investimenti che, oggi, potrebbero risultare onerosi per molte aziende.

Il braccialetto c’è e gli esperti si sono espressi. Resta solo la prova sul campo che, si spera, sia proficua per aziende e lavoratori.

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