Non è abbastanza!

“Sorry, is not enough”. Si intitola così il comunicato stampa del Gruppo dei Garanti Europei (WP29) che sintetizza l’analisi che è in corso rispetto alle violazioni di dati personali che hanno riguardato gli utenti di Facebook. Il WP29, infatti, ritiene che l’ammissione di responsabilità e le scuse di Zuckerberg non siano sufficienti.

Certo, più che di analisi forse occorre parlare di psicoanalisi. Infatti, il comunicato stampa ci svela tre cose:
• il WP29 (che dal 25 maggio prossimo cambierà nome in European Data Protection Board – EDPB) assisterà le autorità di garanzia nazionali nelle loro indagini su Facebook; peccato che, per ora, sembra che l’unica a muoversi allo scoperto sia l’ICO, l’autorità garante inglese;
• esiste un Facebook Contact Group (FCG) di cui, però, non è possibile reperire obiettivi prefissati e risultati raggiunti; si sa solo che è composto dalle autorità di garanzia per la protezione di dati personali di Belgio, Francia, Germania, Olanda e Spagna; il WP29 promette supporto anche al FCG;
• nascerà, nell’ambito del prossimo EDPB, un Social Network Working Group con lo scopo di sviluppare una strategia di lungo termine sul trattamento dei dati personali da parte delle piattaforme social; infatti, il WP29 si è accorto che la questione del maltrattamento dei dati personali non riguarda solo Facebook ma tanti altri titolari…

Quanta abbondanza d iniziative… Ma, spesso, “non è abbastanza” vale anche per l’abbondanza! Soprattutto quando le iniziative sono elefantiache, poco coordinate e intempestive.

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