I panni sporchi

Ho sempre avuto un colpevole rifiuto nel maneggiare la lavatrice. E, quindi, in casa, è mia moglie che si occupa di caricarla e farla partire. Qualche giorno fa le ho chiesto: “Ma se potessi attivare la lavatrice quando sei in ufficio, usando il tuo smartphone, ti sarebbe utile?”. Lei candidamente mi ha risposto “Non molto. Già oggi, una volta caricata, posso differire l’attivazione a mio piacimento perché la lavatrice ha un timer”. Poi, mi ha fatto capire che la vera seccatura è caricare la lavatrice: suddividere i colorati dai bianchi, i colorati tra di loro, ecc. Quando arriverà sul mercato un elettrodomestico che ci potrà agevolare in questa attività, ne valuteremo l’acquisto.

D’altra parte, qualche giorno fa Hyunsuk Kim, il presidente della Customer Electronics di Samsung, ha dichiarato che la sua società è nelle condizioni di lanciare sistemi di controllo intelligenti che possono collegare fino a 400 dispositivi casalinghi. Ha, inoltre, voluto rassicurare gli utenti affermando che Samsung sta investendo milioni e milioni di dollari sulla cybersecurity per garantire che il rifornimento automatico (?) di yogurt non si tramuti in un rischio di intrusione nelle nostre vite da parte di malintenzionati.

Ora, è utile fare un paio di riflessioni:

  • ma quali sono i 400 dispositivi collegabili in casa? Non so se in casa mia ci sono 400 oggetti, compresi camicie, pigiami e calzini;

  • difendersi dai malintenzionati affidandoci a meccanismi di sicurezza di un produttore potrebbe non essere una buona idea; potrebbe solo significare il passaggio dalla padella alla brace.

Per quanto mi riguarda, i panni sporchi preferisco ancora lavarli in casa senza che nessuno sappia quando e come li metto a mollo.

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