Svuotare il mare

Da qualche anno è in cammino, nei corridoi dell’Unione Europea, una Direttiva sul Diritto d’Autore nel mercato unico digitale. Si tratta di una proposta normativa che cerca di difendere gli autori dai “nuovi usi, nuovi attori e nuovi modelli di business” resi possibili dall’evoluzione delle tecnologie digitali.

L’Istituto Italiano per la Privacy e la Valorizzazione dei Dati ha studiato la bozza di direttiva ed ha rilevato alcuni elementi che sono potenzialmente lesivi per la privacy dei cittadini europei sottoponendo le proprie proposte di modifica all’attenzione del Rappresentante Permanente Aggiunto Ambasciatore presso il COREPER I (Committee of the Permanent Representatives of the Governments of the Member States to the European Union), cioè l’organismo della UE che cura i lavori preparatori degli atti normativi.

Le perplessità dell’Istituto Italiano per la Privacy e la Valorizzazione dei Dati riguardano l’art. 13 della proposta di direttiva. Questo articolo prevede, in estrema sintesi, che i “prestatori di servizi della società dell’informazione che memorizzano e danno accesso a grandi quantità di opere” (Google, Facebook e Apple, per citare i più grandi) debbano sorvegliare i contenuti pubblicati dai loro utenti per evitare che ci siano lesioni del diritto d’autore. Questa attività di monitoraggio, tuttavia, per essere efficace dovrà riguardare tutto ciò che gli utenti pubblicano (testi, immagini, video, audio, ecc.) con un potenziale effetto lesivo per la privacy degli utenti stessi.

Qualcuno, nelle vie di Bruxelles, dovrà capire che non si può svuotare il mare con il cucchiaino.

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