Cambridge Analytica chiude. Qualche giorno fa la società ha annunciato la sospensione immediata di tutte le attività e la prossima chiusura perché “l’assedio dei media ha fatto fuggire praticamente tutti i nostri clienti e fornitori”.
Ho associato immediatamente la notizia ad una novità che coinvolgerà tutte le società quotate, le banche, le assicurazioni e quelle che emettono titoli: dall’esercizio 2018 saranno obbligate a formare il bilancio sia con i dati contabili sia con le informazioni volte ad assicurare “la comprensione dell’attività di impresa, del suo andamento, dei suoi risultati e dell’impatto dalla stessa prodotta, copre i temi ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione attiva e passiva”. Lo prevede il decreto legislativo 254 del 30/12/2016 in attuazione della direttiva europea 2014/95. Queste informazioni forniranno agli stakeholder un quadro completo per stimare il valore dell’azienda, per capire quanto potrà durare il suo business, per valutarne l’affidabilità.
Peraltro, a prescindere dalla norma, alcuni grandi istituti di credito già effettuano stime d’impresa su parametri extracontabili. Intesa Sanpaolo, per esempio, basa il rating, oltre che sui dati di bilancio, anche su: fattori immateriali di successo, ricerca sviluppo e innovazione, appartenenza ad una filiera, assetto proprietario e qualità dei manager, gestione del rischio d’impresa, progetti di riposizionamento competitivo.
Tutto questo mi fa pensare che se fossero state applicate a Cambridge Analytica le metodologie di stima previste dalle norme o dalle prassi creditizie, forse, sarebbero emersi prima alcuni comportamenti poco corretti. D’altro canto, è indubbio che, in questo momento di assoluta rilevanza del dato personale nel mondo economico, rendere trasparente le proprie azioni rispetto al suo trattamento costituirebbe, per qualsiasi impresa, una buona politica di promozione del brand, oltre che un obbligo previsto dal GDPR.
Nella vita, personale o aziendale, è quasi sempre una questione di stima.