Il turista interessato

È già giugno. Si può dire che il periodo estivo è cominciato e, con esso, le vacanze. Il Sud si prepara a ricevere milioni di turisti che vogliono godersi le nostre bellezze, naturali ed artistiche. Quest’anno, però, c’è qualcosa di diverso nell’aria: il GDPR. Siamo pronti? Gli operatori turistici sanno tutto ciò che è necessario per proteggere i dati personali dei loro clienti? E le amministrazioni pubbliche (comuni, ospedali, ecc.) si sono preparate?

Sappiamo che le previsioni del GDPR si applicano a tutti i cittadini europei, a prescindere dal luogo nel quale i dati vengono trattati. Quindi, un cittadino spagnolo che frequentasse un albergo di Ugento gode degli stessi diritti di un cittadino italiano. Prima di tutto, quindi, ha diritto all’informativa sul trattamento dei dati. In italiano? La risposta è no: potrebbe non comprenderla con una violazione, di fatto, dell’art. 12 del GDPR (fino a 20.000.000 di euro di sanzione o fino a 4% del fatturato se superiore). Bisogna, quindi, attrezzarsi. Analoga situazione vale per il dentista, per le telecamere posizionate dai comuni o per il pronto soccorso.

Tra l’altro, l’art. 77 del GDPR prevede che

Fatto salvo ogni altro ricorso amministrativo o giurisdizionale, l’interessato che ritenga che il trattamento che lo riguarda violi il presente regolamento ha il diritto di proporre reclamo a un’autorità di controllo, segnatamente nello Stato membro in cui risiede abitualmente, lavora oppure del luogo ove si è verificata la presunta violazione

Quindi, l’interessato straniero che non ha visto rispettati i propri diritti in Italia potrà tornare nel suo paese e proporre reclamo all’autorità di controllo locale (p.e., il CNIL francese) che informerà il nostro Garante per la Protezione dei Dati Personali al fine di avviare eventuali attività di verifica. Durante l’istruttoria, il nostro Garante potrà collaborare con l’autorità di controllo straniera per acquisire informazioni circa le violazioni commesse soprattutto se, per esempio, un albergo impiega gli indirizzi email dei suoi clienti stranieri continuando a tempestarli di pubblicità senza l’adeguata base giuridica per questo trattamento.

Allora, massima garanzia al turista interessato, non solo alle nostre bellezze ma anche nella specifica accezione del GDPR.

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