“Non essere malvagio”, appunto “Don’t be Evil”, era il motto di Google fino a pochi anni fa. Molti dipendenti lo preferiscono ancora a “Do The Right Thing”, “Fai la cosa giusta”, che lo ha sostituito a partire dal 2015. E lo hanno dimostrato con proteste e dimissioni per indurre l’azienda ad abbandonare il progetto Maven in collaborazione con il Pentagono.
Si trattava di un progetto finalizzato all’applicazione dell’intelligenza artificiale all’analisi di migliaia di immagini catturate da videocamere installate sui droni. L’utilizzo iniziale di questo software è stato pensato per scenari di guerra o per contrastare il terrorismo e questo, appunto, contrastava con l’anima pacifista che ha sempre caratterizzato i dipendenti di Google. È chiaro, inoltre, che l’evoluzione di questo progetto avrebbe potuto condurre anche ad impieghi invasivi della privacy delle persone comuni, soprattutto se utilizzato per scopi di antiterrorismo interno.
Google, quindi, ha deciso una retromarcia e la collaborazione con il Governo americano si concluderà alla fine naturale del contratto, prevista per il 2019, senza ulteriori rinnovi. La decisione, peraltro, è stata facile visto che l’accordo portava a Google solo 9 milioni di dollari a fronte di un fatturato mondiale, riferito al 2017, di oltre 110 miliardi di dollari.
Don’t be Evil… without money: troppo facile!