Chi dice che l’Unione Europea è un insieme di apparati burocratici senza utilità pratica non ha ben presente l’evoluzione socio‑economica che stiamo vivendo a livello mondiale e, inoltre, forse non ha abbastanza tempo per studiare i documenti che gli organismi dell’UE producono a beneficio dei cittadini europei.
Una dimostrazione pratica è l’ultimo documento predisposto a quattro mani da:
- l’Agenzia dell’Unione Europea per i Diritti Fondamentali (EU FRA);
- la Corte Europea per i Diritti Umani (CEDU);
- il Consiglio d’Europa (che non è propriamente un organo UE);
- l’Autorità Europea Garante per la Protezione dei Dati Personali (EDPS).
Il testo, denominato “Manuale di legislazione europea sulla protezione dei dati personali”, è diretto a soggetti non specialisti in materia di trattamento dei dati personali che vogliono comprenderne i principi di base e la disciplina normativa vigente. Il manuale, nonostante le sue 402 pagine, è di facile lettura ed ha il pregio di non scendere troppo negli aspetti tecnici e giuridici legati al percorso di adeguamento che ogni titolare deve affrontare per garantire i diritti degli interessati. Inoltre, è arricchito di esempi pratici e di sentenze (a volte sorprendenti, a volte scontate ma sempre illuminanti) della Corte di Giustizia Europea e della stessa Corte Europea per i Diritti Umani.
Non vorrei esagerare ma, per migliorare la consapevolezza sui propri dati personali, i cittadini europei possono, adesso, affidarsi a questo libro dei libri.