Abbronzatissima

Ho ricevuto una mail di una dipendente di Burberry che, pur essendo bianca ed italiana, non ha potuto selezionare il suo stato di abbronzatissima nel questionario che la società le ha proposto qualche giorno fa.

La casa di moda inglese, infatti, ha deciso di avviare un’indagine conoscitiva del personale per la gestione delle diversità, invitando i dipendenti a compilare un questionario online che indagava su abitudini sessuali, disabilità, etnìa (distinguendo tra bianca, nera, mediorientale, ecc.). Burberry ha dichiarato che il questionario, pur raccogliendo particolari categorie di dati personali, era assolutamente anonimo e che era finalizzato ad ottenere dati aggregati sulla popolazione lavorativa.

Certamente sarà così. Ma ci permettiamo di esprimere qualche considerazione:

  • la compilazione di un questionario all’interno della intranet aziendale difficilmente è anonima; il software effettuerà almeno un controllo sul soggetto che lo ha compilato per evitare che ci siano duplicazioni (o moltiplicazioni) da parte dello stesso individuo con conseguente falsificazione dei risultati;

  • questo controllo, si spera istantaneo, associa il questionario al soggetto che lo ha compilato; pertanto, tale circostanza rende necessaria, ai sensi dell’art. 35 del GDPR, la conduzione di una valutazione d’impatto (DPIA) e opportuna (ai sensi del comma 9 dello stesso articolo) la raccolta preventiva delle opinioni degli interessati, o di loro rappresentanti, sul trattamento di dati personali che si intende condurre.

Quindi, abbronzatissima o no, il controllo dei dati deve essere nelle mani dell’interessato.

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