Quanto è coraggioso il proprietario di una discoteca che decide di burocratizzare le regole di ingresso al suo locale basandole su un doppio controllo? E siamo sicuri che si sta facendo consigliare da un professionista adeguato in materia di protezione dei dati personali?
Succede, infatti, che un’esclusiva discoteca di Jesolo intende cambiare le modalità di ingresso per mitigare il rischio che il locale sia frequentato da malintenzionati. Si procederà, nell’ordine a:
-
filtrare gli avventori con personale specializzato che cercherà di capire se chi sta entrando potrà assumere un comportamento “a rischio”;
-
chiedere, a chi ha superato lo step precedente, di acquisire il proprio volto tramite uno scanner facciale ed associarlo ai rispettivi dati identificativi; questo richiederà il consenso dell’interessato e chi non presta il consenso non potrà entrare;
-
rilevare, con un sistema di videosorveglianza, i comportamenti dei clienti all’interno della discoteca.
Quindi, un appesantimento della procedura di ingresso che rischia di allontanare i clienti.
Sembra, tuttavia, che non ci sarà un’associazione “in continuo” delle riprese del sistema di videosorveglianza ai volti digitalizzati dallo scanner. Ciò avverrà solo nel malaugurato compimento di reati e, in caso contrario, i video saranno cancellati dopo 48 ore.
La scannerizzazione digitale del volto è un dato biometrico. E, per aiutare il nostro imprenditore dell’intrattenimento, ricordiamo un principio cardine ed un articolo specifico del GDPR:
-
deve essere sempre tenuto a mente il principio di proporzionalità tra finalità da conseguire e trattamento da eseguire;
-
l’articolo 9 del GDPR dice che è vietato trattare i dati biometrici; una delle deroghe a questo divieto (cioè una base di liceità del trattamento) è l’acquisizione del consenso che deve essere sempre prestato in maniera libera, specifica, informata e non ambigua.
A tutto questo, si aggiunga che, secondo l’art. 35 del GDPR, è necessaria una valutazione d’impatto sulla protezione dei dati personali.
Speriamo che se lo ricordino il proprietario della discoteca e, soprattutto. i ragazzi che vogliono solo ballare e divertirsi.