Forse Jeff Bezos, il fondatore e CEO di Amazon, non conosce la canzone che Renato Carosone ha portato al successo nel 1957 e, probabilmente, non ne ha mai sentito le versioni che diversi artisti, italiani e stranieri, hanno interpretato nel tempo.
Però, non si è fatto sfuggire il consiglio: “Pigliate ‘na pastiglia, siente a me”. Infatti, qualche giorno fa ha speso circa un miliardo di dollari per inglobare nella galassia Amazon una delle più grandi farmacie online statunitensi cioè Pillback.
È la naturale evoluzione della strategia di diversificazione delle attività del colosso delle vendite online. La cura del cliente, la cosiddetta customer care, diventa customer’s health care: dalla assistenza post‑vendita sui prodotti tradizionali si passa alla vera e propria cura della salute. E, visto che il primo passo lo ha fatto con le pillole, Bezos, insieme ad altri partner commerciali e finanziari, sta già pianificando un vero e proprio servizio di assistenza sanitaria che, ovviamente, sarà basato sulle nuove tecnologie: diagnosi a distanza, monitoraggio di valori biologici, ecc.
Non sappiamo ancora se Amazon estenderà il suo mercato per l’assistenza sanitaria anche ai cittadini europei anche se è probabile che lo faccia dopo il consolidamento delle attività in America. Tuttavia, se lo facesse, sarebbe costretto a verificare le indicazioni del GDPR visto che l’attività commerciale richiede il trattamento di dati sulla salute e, quindi, rientranti nelle particolari categorie di dati personali le cui basi di liceità sono previste dall’art. 9.
‘Na pastiglia non è un libro o un elettrodomestico e crediamo che Bezos lo sappia bene.