DEFCON è la contrazione dell’espressione Defense Readiness Condition e definisce il livello di allerta del sistema di difesa statunitense. Da questa espressione è nata l’idea della più grande convention mondiale sulla sicurezza informatica che, quest’anno, è giunta alla 26a edizione conclusasi ieri a Las Vegas.
La manifestazione coniuga brillantemente spettacolo e divulgazione, in perfetto stile americano, ma, soprattutto, è molto attenta a coinvolgere le giovani generazioni mettendole di fronte alle sfide concrete.
In particolare, DEFCON mette a disposizione 28 villaggi tematici dove vengono simulati i sistemi informativi reali di aziende, enti governativi e organismi internazionali. I temi sono i più vari: strumenti medicali (Biohacking Village), privacy (Crypto & Privacy village), ingegneria sociale (Social Engineer Village), sistemi di voto elettronici (Vote Hacking Village), automobilismo (Car Hacking Village), ecc.
Chiunque può cimentarsi nell’attacco a questi sistemi che, di solito, vengono bucati con una certa facilità da giovani promesse dell’informatica provenienti da tutto il mondo.
Per esempio, la debolezza dei sistemi di voto elettronici è stata ampiamente dimostrata da una dodicenne che è riuscita ad entrare nel database di uno degli stati americani, attribuendosi due milioni di voti.
Bisogna essere pronti a tutto, soprattutto agli adolescenti impertinenti.