L’antenato rischioso

L’ultima ricerca di Check Point ci offre uno spaccato impensabile nell’era della società veloce e di Internet: il mondo è pieno di fax. Ce ne sono 43 milioni di cui 17 milioni solo negli Stati Uniti.
E in quale paese è più diffuso? Anche questo appare strano: è il Giappone, nel quale c’è una copertura totale per le imprese (ogni ditta ne ha almeno uno) e c’è una casa su due che lo utilizza ancora.
E qual è l’organizzazione che compra più fax? Incredibilmente, sembra che sia il sistema sanitario del Regno Unito.

In Italia era destinato a scomparire per legge, visto che l’art. 47 del Dlgs. 82/2005, nel disciplinare le modalità di comunicazione tra Pubbliche Amministrazioni, aveva stabilito che fosse “in ogni caso esclusa la trasmissione di documenti a mezzo fax”. Il legislatore aveva agito (in molti casi invano) per rendere più efficienti le comunicazioni tra enti pubblici, non avendo contezza dei risultati della ricerca di Check Point. Infatti, i ricercatori hanno concentrato la loro attenzione sui rischi che questi apparati possono portare all’interno dei sistemi di comunicazione aziendali.

L’intrinseca vulnerabilità dei fax è legata al loro doppio ingresso. Infatti, gli ultimi modelli di fax sono multifunzione (scanner e stampanti) ed hanno due prese: una con la quale si connettono alla linea telefonica e l’altra con la quale si collegano alla rete locale dell’organizzazione. Il collegamento telefonico è, di solito, sprovvisto di protezioni da attacchi esterni; quindi, il malintenzionato può sfruttare questo canale per manomettere il software del fax e penetrare nella rete aziendale per i soliti mille scopi: creare un disservizio, sottrarre dati personali, modificare i dati del proprio conto in banca.

Rispettiamo gli antenati purché non diventino rischiosi.

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