Sui binari giusti

Franklin Foer è uno scrittore statunitense di estrazione liberale. Nel 2017 è stato premiato dal New York Times per il suo libro World Without Mind: The Existential Threat of Big Tech che percorre la storia della cavalcata degli OTT verso i monopoli dell’informazione.

La traduzione letterale del titolo, in italiano, sarebbe stata Il mondo senza mente: la minaccia esistenziale dei big tecnologici: troppo dura. Il pubblico italiano non l’avrebbe sopportata e, poi, nel nostro Paese funziona sempre il riferimento ai “poteri forti” visto che, spesso, siamo cittadini deboli. Infatti, nei prossimi giorni uscirà la traduzione per l’Italia dal titolo I nuovi poteri forti: Come Google Apple Facebook e Amazon pensano per noi.

Come si diceva, la parte più importante del saggio di Foer è quella che ripercorre la storia degli attuali monopolisti, paragonandola alle vicende dei monopolisti del passato. La conclusione è che non ci sono paragoni tra le “merci” per le quali, ieri, si esercitavano gli scambi in esclusiva e quelle che trattano i monopolisti odierni.

I monopolisti del passato, per limitarci agli Stati Uniti, gestivano le ferrovie, le banche, il petrolio ma non hanno mai avuto il controllo completo della piazza pubblica. La loro potenza si fermava di fronte alla concreta impossibilità di condizionare definitivamente il pensiero popolare.

Oggi accade il contrario: le merci sono i nostri dati personali e, di conseguenza, il nostro profilo e le nostre opinioni. L’arricchimento non fa leva su prodotti tangibili ma sul più importante bene immateriale: i nostri dati. E’ più facile e molto più fruttuoso, altro che monopolio delle ferrovie!

Foer ci suggerisce che, per rimetterci sui “binari giusti”, sarebbe utile riprendere le letture di libri di carta: nessuno può vederci quando giriamo il foglio.

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.