Focus sui rischi

L’UNI, l’Ente Italiano di Normazione, ha pubblicato, pochi giorni fa, un documento‑guida utile ad avviare un percorso di certificazione del processo di conformità al GDPR. Il documento è identificato con il codice UNI/PdR 43:2018 (PdR sta per Prassi di Riferimento) e si articola in due sezioni:

  • la sezione 1 che fornisce le linee guida per la definizione e l’attuazione dei processi afferenti al trattamento di dati personali tramite strumentazione elettronica;

  • la sezione 2 che fornisce la possibilità di valutare (o autovalutare) il livello di conformità raggiunto dal titolare che applica i contenuti del documento.

È interessante l’approccio che la sezione 1 riserva alla gestione dei rischi. Gli step, per titolari e responsabili, diventano 5:

  • stabilire il contesto che significa guardarsi intorno e stabilire stakeholder e soggetti coinvolti nei processi;

  • identificare i rischi che significa elencare i rischi anche in maniera formale implementando un Registro dei rischi;

  • analizzare i rischi cioè capire se esistono rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati;

  • valutare i rischi che vuol dire applicare metodologie strutturate per dare ad ogni rischio un valore quantitativo o qualitativo ordinale (in pratica eseguire una DPIA);

  • trattare i rischi cioè tentare di mitigarli e, comunque, adeguare continuamente i meccanismi di riduzione dei rischi.

Focus sui rischi, senza averne mai abbastanza.

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