Il cambio di casacca

Cristiano Ronaldo, quest’estate, è passato dal Real Madrid alla Juventus: ha cambiato casacca con buona pace dei tifosi spagnoli e la gioia dei bianconeri. Sulla vicenda, i giornali hanno riempito pagine intere e le televisioni hanno intrattenuto gli spettatori per ore.

Il signor Chiloconosce, nello stesso periodo, è passato dal sindacato Perbene al sindacato Onestibus. Anche lui ha cambiato casacca e la sua azienda ha pensato di comunicarlo alla sua ex sigla sindacale. È corretto? Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha detto di no nel provvedimento 9065999 di qualche giorno fa.

È noto che l’appartenenza sindacale è un dato che il vecchio Codice privacy definiva sensibile e che il GDPR oggi ritiene appartenente alle particolari categorie di dati personali. Questi dati devono essere trattati applicando particolari misure di sicurezza e particolare attenzione alla loro comunicazione o diffusione. Nel caso specifico, l’azienda poteva trattare l’appartenenza sindacale solo per versare la relativa ritenuta; non era consentito all’azienda la comunicazione del cambio di casacca al sindacato Perbene. A nulla è valsa la difesa dell’azienda che riteneva opportuno effettuare tale comunicazione per consentire il corretto funzionamento della RSU.

Il cambio di casacca si può comunicare solo se non ci sono di mezzo dati appartenenti alle particolari categorie di dati personali.

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.