Ci occupiamo di protezione di dati personali ed abbiamo più volte sottolineato i lati oscuri degli Over The Top (OTT) ma non siamo mai arrivati alle conclusioni contenute nel prossimo libro (in uscita a marzo 2019) di Amy Webb dal titolo The Big Nine: How the Tech Titans and Their Thinking Machines Could Warp Humanity (I Grandi Nove: Come i Titani Tecnologici e le Loro Macchine Pensati Possono Deformare l’Umanità). Alcune anticipazioni parlano di scenari, più o meno credibili, che non riusciamo nemmeno ad immaginare e che la professoressa Webb ha tracciato lungo il libro.

I big nine sono Google, Microsoft, Apple, Facebook, IBM, Amazon (gli occidentali) e Baidu, Alibaba, Tencent (gli orientali); qualcuno li distingue creando degli acronimi inquietanti dalle loro iniziali: per gli occidentali G-MAFIA e per gli orientali BAT (cioè pipistrello). È certo che non si può parlare di veri e propri cartelli economici che, secondo la loro collocazione geografica, combattono l’uno contro l’altro per prevalere a colpi di intelligenza artificiale. La realtà economica è molto più complessa e tutti sono cresciuti troppo in fretta.
Sono cresciuti troppo in fretta gli OTT che hanno alimentato gli utenti, di prodotti e servizi, in maniera un po’ scomposta pur di far crescere gli utili. Apple, per esempio, ha lanciato il primo Iphone nel 2007 e nel 2018 ha promosso il suo decimo modello (Iphone X): praticamente un modello all’anno o anche più, se consideriamo i modelli intermedi con le s, le c ed i plus finali. Facebook nasce commercialmente nel 2004 e, incredibilmente, nel giro di 4 anni riesce a catturare 100.000.000, crescendo, poi, fino agli attuali 2,3 miliardi. Questa rapidità di crescita ha oscurato la necessità di rendere il business sostenibile nel tempo curando gli aspetti di reale attenzione ai diritti degli utenti. Insomma, nel tempo, non hanno strutturato le loro organizzazioni per farle crescere secondo modelli eticamente accettabili.
Sono cresciuti troppo in fretta gli utenti che si sono lanciati in nuove avventure digitali enfatizzandone troppo i vantaggi (contattare il vecchio compagno di scuola emigrato in Australia o avere lo smartphone che rispondesse ai comandi vocali) senza curarsi dell’impatto che tutto questo poteva avere sulla loro vita privata.
Oggi, quindi, sia gli OTT sia gli utenti si trovano ad affrontare una situazione con poche opzioni. I primi devono continuare a fare utili e, quindi, devono continuare a ballare anche a ritmi che, purtroppo, richiedono un po’ di spregiudicatezza. I secondi, invece, si trovano a non poter fare a meno della loro vita digitale: una vita spericolata, come direbbe Vasco Rossi.