
È passato più di un anno da quando ci siamo occupati della direttiva PSD2. Nel frattempo, sono successe alcune cose:
- la direttiva è stata recepita dall’Italia con il Dlgs. 218/2017 che è entrato in vigore il 13 gennaio 2018;
- Amazon ha ottenuto la licenza bancaria in Lussemburgo;
- Facebook ha ottenuto la licenza bancaria in Irlanda;
- Google ha ottenuto la licenza bancaria in Lituania.
Come abbiamo già precisato, per svolgere il ruolo di AISP (Account Information Service Provider) i Big Tech non avevano bisogno di ottenere le licenze bancarie perché la PSD2 già prevede che le banche siano obbligate, su richiesta del cliente, a fornire ad altri soggetti i dati che li riguardano.
È chiaro che la mossa dei Big Tech punta molto più in alto; in particolare, punta alla gestione delle componenti più lucrative del mondo finanziario: i risparmi (da un lato) ed i finanziamenti (dall’altro). Certamente, punteranno a sottrarre alle banche la raccolta dei risparmi dei loro utenti per poterli prestare (tramite mutui o altri tipi di finanziamento) ad altri utenti, guadagnano sui relativi interessi.
Quello che fa più paura alle banche tradizionali è che tutti i Big Tech hanno una capacità di persuasione senza rivali e impiegheranno poco a trasformare i loro utenti in clienti anche per l’ambito finanziario.
Stanno arrivando!! E molto velocemente.