
Quest’anno i virologi hanno rilevato, nel mese di febbraio, il picco di influenza in Italia. Naturalmente si parla del virus che porta febbre, mal di testa e disagi vari.
Il Comitato Europeo per la Protezione dei Dati (EDPB), invece, sembra prevedere un altro picco di influenza nel mese di maggio prossimo: quello legato alle prossime elezioni del Parlamento Europeo. L’EDPB, durante l’ottava riunione plenaria, ha intravisto il rischio che possa essere valicato il legittimo confine entro il quale i partiti politici hanno il diritto (e forse anche il dovere) di far conoscere i propri programmi elettorali.
È noto che oggi esistono tecniche sofisticate, tanto subdole quanto aggressive, che consentono di inviare messaggi mirati basati sul profilo del cittadino. A questo proposito, l’EDPB ricorda che:
- i dati riguardanti l’orientamento politico rientrano nelle particolari categorie di dati personali e, quindi, come regola generale, il loro trattamento è vietato se non è verificata almeno una delle condizioni previste dal paragrafo 2 dell’art. 9 del GDPR;
- i dati resi pubblici dagli interessati non sono liberamente trattabili se non conformemente ai principi di trasparenza e di correttezza previsti dal GDPR; questo vuol dire che chiunque raccolga dati che l’interessato ha reso pubblici ha il dovere di informarlo sugli scopi del trattamento e sul diritto di opporsi al trattamento stesso.
L’appello finale del documento approvato dall’EDPB è rivolto ai garanti dei singoli stati membri: “Monitorate e controllate questi fenomeni affinché il picco dell’influenza sia meno intenso del previsto.”