Il picco dell’influenza

Quest’anno i virologi hanno rilevato, nel mese di febbraio, il picco di influenza in Italia. Naturalmente si parla del virus che porta febbre, mal di testa e disagi vari.

Il Comitato Europeo per la Protezione dei Dati (EDPB), invece, sembra prevedere un altro picco di influenza nel mese di maggio prossimo: quello legato alle prossime elezioni del Parlamento Europeo. L’EDPB, durante l’ottava riunione plenaria, ha intravisto il rischio che possa essere valicato il legittimo confine entro il quale i partiti politici hanno il diritto (e forse anche il dovere) di far conoscere i propri programmi elettorali.

È noto che oggi esistono tecniche sofisticate, tanto subdole quanto aggressive, che consentono di inviare messaggi mirati basati sul profilo del cittadino. A questo proposito, l’EDPB ricorda che:

  • i dati riguardanti l’orientamento politico rientrano nelle particolari categorie di dati personali e, quindi, come regola generale, il loro trattamento è vietato se non è verificata almeno una delle condizioni previste dal paragrafo 2 dell’art. 9 del GDPR;
  • i dati resi pubblici dagli interessati non sono liberamente trattabili se non conformemente ai principi di trasparenza e di correttezza previsti dal GDPR; questo vuol dire che chiunque raccolga dati che l’interessato ha reso pubblici ha il dovere di informarlo sugli scopi del trattamento e sul diritto di opporsi al trattamento stesso.

L’appello finale del documento approvato dall’EDPB è rivolto ai garanti dei singoli stati membri: “Monitorate e controllate questi fenomeni affinché il picco dell’influenza sia meno intenso del previsto.”

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L’ombra si allunga

Lo scorso 15 marzo i sindacati dei bancari hanno presentato la loro piattaforma per il rinnovo del prossimo contratto nazionale di lavoro.

Senza entrare nelle rivendicazioni di carattere economico, appaiono rilevanti tre richieste specifiche:

  1. una disciplina nazionale per lo smart working;
  2. il diritto alla disconnessione;
  3. uno specifico impegno a contrastare gli Over The Top che, a seguito della direttiva PSD2, stanno per entrare nel mondo dell’operatività finanziaria.

I primi due sono temi strettamente legati fra di loro e, a loro volta, connessi alla tutela della riservatezza dei dipendenti. Una disciplina nazionale dello smart working dovrà necessariamente fare i conti con la legge 81/2017 oltre che con il parere del WP29 n. 2/2017. Quest’ultimo documento, in particolare, fornisce indicazioni pratiche sulle misure di garanzia per la tutela della vita privata dei dipendenti:

  • separazione delle aree del dispositivo elettronico che memorizzano i dati riguardanti il lavoro ed i dati personali del lavoratore;
  • nessun sistema di controllo delle azioni del lavoratore sul dispositivo (tasti premuti, cattura periodica delle schermate, ecc.);
  • sistemi di localizzazione geografica con possibilità di disattivazione da parte del lavoratore (diritto alla disconnessione, appunto).

Del terzo elemento richiesto dai sindacati abbiamo già parlato e riteniamo che Amazon, Google, Facebook ed Apple costituiscano una minaccia difficilmente contrastabile con un Contratto Nazionale. Tuttavia, i bancari potrebbero (e dovrebbero) trasformare questa minaccia in opportunità: per esempio, mostrando che l’ombra lunga degli OTT potrebbe avere il sapore amaro del servizio senza scrupoli.

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