Non manca nessuno



Per la celebrazione della tredicesima Giornata Europea della Protezione dei Dati Personali, il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha organizzato un convegno dal titolo “I confini del digitale: nuovi scenari per la protezione dei dati” che si terrà il 29 gennaio prossimo.

Interverranno esperti di diritto e di mass media ed anche tutti i componenti del Garante che, come si sa, è un organo collegiale.

Per la verità, stupisce un po’ che, parlando di “confini del digitale” non siano stati invitati al convegno gli esperti tecnologici ovvero coloro che, di fatto, meglio conoscono le modalità e gli strumenti con i quali possono essere manipolati i dati personali. E meraviglia che non sia stato invitato alcun esperto di sociologia o di pedagogia per aiutare a comprendere le attuali dinamiche sociali che, di fatto, allontanano le nuove generazioni dalla consapevolezza dell’importanza dei propri dati personali.

Invece, nella stessa giornata, a Bari, l’UNAGRACO ha organizzato un convegno nell’ambito del quale si terrà una tavola rotonda sulla protezione dei dati personali. I relatori hanno la caratteristica di poter garantire un punto di vista esperienziale maturato nel contatto diretto con le problematiche privacy negli enti pubblici e nei soggetti privati.

Alla giornata europea della privacy non manca proprio nessuno.

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Stanno arrivando

È passato più di un anno da quando ci siamo occupati della direttiva PSD2. Nel frattempo, sono successe alcune cose:

  • la direttiva è stata recepita dall’Italia con il Dlgs. 218/2017 che è entrato in vigore il 13 gennaio 2018;
  • Amazon ha ottenuto la licenza bancaria in Lussemburgo;
  • Facebook ha ottenuto la licenza bancaria in Irlanda;
  • Google ha ottenuto la licenza bancaria in Lituania.

Come abbiamo già precisato, per svolgere il ruolo di AISP (Account Information Service Provider) i Big Tech non avevano bisogno di ottenere le licenze bancarie perché la PSD2 già prevede che le banche siano obbligate, su richiesta del cliente, a fornire ad altri soggetti i dati che li riguardano.

È chiaro che la mossa dei Big Tech punta molto più in alto; in particolare, punta alla gestione delle componenti più lucrative del mondo finanziario: i risparmi (da un lato) ed i finanziamenti (dall’altro). Certamente, punteranno a sottrarre alle banche la raccolta dei risparmi dei loro utenti per poterli prestare (tramite mutui o altri tipi di finanziamento) ad altri utenti, guadagnano sui relativi interessi.

Quello che fa più paura alle banche tradizionali è che tutti i Big Tech hanno una capacità di persuasione senza rivali e impiegheranno poco a trasformare i loro utenti in clienti anche per l’ambito finanziario.

Stanno arrivando!! E molto velocemente.

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